Sono solo canzonette?
Sono passati 50 anni da quando Orietta Berti presentò al Disco per l'estate 1970 "Finchè la barca va", canzone scritta da un trio di famosissimi autori, Pace, Panzeri, Pilatche ,che negli anni Settanta, sbancavano le classifiche dei 45 giri. Dal motivetto orecchiabile e dolcemente incalzante., è stata tra le canzoni più richieste e interpretate degli anni '70 ed è riuscita a rimanere alla memoria di diverse generazioni, arrivando ai giorni nostri. Nonostante sia trascorso mezzo secolo, il tema pare essere sempre attuale, con probabili approfondimenti riscontrabili in alcuni versi della canzone. Dopo aver ricordato questa famosa canzonetta, canticchiandola, soffermiamoci sul suo testo, riportato di seguito:
Il grillo disse un giorno alla formica
"Il pane per l'inverno tu ce l'hai
Perché protesti sempre per il vino?
Aspetta la vendemmia e ce l'avrai"
Mi sembra di sentire mio fratello
Che aveva un grattacielo nel Perù
Voleva arrivare fino in cielo e il grattacielo adesso non l'ha più
Fin che la barca va lasciala andare
Fin che la barca va tu non remare
Fin che la barca stai a guardare
Quando l'amore viene il campanello suonerà
Quando l'amore viene il campanello suonerà
E tu che vivi sempre sotto il sole
Tra file di ginestre e di lillà
Al tuo paese c'e' chi ti vuol bene
Perché sogni le donne di città?
Mi sembra di vedere mia sorella
Che aveva un fidanzato di Cantù
Voleva averne uno anche in Cina
E il fidanzato adesso non l'ha più
Fin che la barca va lasciala andare
Fin che la barca va tu non remare
Fin che la barca stai a guardare
Quando l'amore viene il campanello suonerà
Quando l'amore viene il campanello suonerà
Stasera mi è suonato il campanello
È strano io l'amore ce l'ho già
Vorrei aprire in fretta il mio cancello
Mi fa morire la curiosità
Ma il grillo disse un giorno alla formica
"Il pane per l'inverno tu ce l'hai"
Vorrei aprire in fretta il mio cancello
Ma quel cancello io non l'apro mai
Fin che la barca stai a guardare
Quando l'amore viene il campanello suonerà
Quando l'amore viene il campanello suonerà
Fedeltà, buon senso, senno e spirito avveduto pervadono le stanze di questa canzone richiamando il tema dell'emancipazione sessuale della donna che, dagli anni '70, pare non vedere ancora il suo punto di arrivo.
Rappresentante della saggezza e del buon senso, il grillo, che allieta con il suo magico canto le notti estive esorta la formica a godere dell'essenziale e di ciò che ha già e di non desiderare con fretta e impazienza cose che arriveranno con il tempo, altrimenti accade come al fratello della cantante che, desiderando un grattacielo sempre e in modo spropositato e senza fine, non si ritrova più niente. Lo stesso concetto è esplicitato meglio nella seconda strofa: colui che vive immerso in un'atmosfera idilliaca e gode giornalmente dell'amore di una persona che gli vuole bene.... (*nel testo della canzone è tutto rivolto alla donna, ma a me piace intenderlo in senso generico per una migliore comprensione)... perchè deve esser alla ricerca continuamente di altro, correndo, per di più, il rischio di ritrovarsi un giorno senza niente? E tu che vivi sempre sotto il sole/Tra file di ginestre e di lillà/Al tuo paese c'è chi ti vuol bene/Perché sogni le donne di città? Mi sembra di vedere mia sorella/Che aveva un fidanzato di Cantù/Voleva averne uno anche in Cina/E il fidanzato adesso non l'ha più. La cantante, ricorrendo alla fine della canzone per ben tre volte alla metafora del «cancello», invita dunque le ragazze a seguire il suo comportamento per avere una vita tranquilla, frenando desideri e curiosità «Stasera mi è suonato il campanello, / è strano io l'amore ce l'ho già, / vorrei aprire in fretta il mio cancello, mi fa morire la curiosità. / Ma il grillo disse un giorno alla formica: / "Il pane per l'inverno tu ce l'hai"; / vorrei aprire in fretta il mio cancello, / ma quel cancello io non l'apro mai!»
Quindi, anche la "canzonetta" di Orietta, dall'inconfondibile e trascinante ritornello, rappresentante in modo goliardico, spesso, solo di un ricordo dei nostri nonni, mostra, tutt'oggi, lo stereotipo del comportamento femminile nella società del tempo. Questo anche perchè .la canzone, elemento tipico della cultura popolare italiana, rientra in quelle forme di comunicazione di massa la cui fruizione ha avuto una crescita incessante dal secondo dopoguerra a oggi.